DROP - IN CENTER

Apre il nuovo Drop-in, frutto della convenzione tra Comune di Parma e Ausl di Parma

 

Finalmente apre il nuovo drop-in, a seguito di un lungo periodo di concertazione è stata siglata la convenzione tra Comune e AUSL.

Sul nostro territorio questo è un luogo di cui si sente il bisogno da anni data la mole di utenza che accede all'Unità di Strada: nel 2008 il drop-in ha visto 10.270 accessi, per 137 persone di cui 92 già contattati gli anni precedenti e 45 nuovi contatti.





Il drop-in è un luogo di accoglienza a bassa soglia diurno ispirato alla filosofia della riduzione del danno, diretto a persone che hanno problemi con le sostanze sia legali che illegali, ma che hanno perso o non ancora attivato i contatti con i servizi di cura. Le persone che per motivi differenti non hanno ancora la motivazione o la possibilità di intraprendere un percorso di cura potranno essere accolti in un luogo gestito da operatori competenti, dove potranno trovare risposte pratiche a esigenze essenziali (mensa, dormitorio, orientamento, colloqui motivazionali). Inoltre il drop-in prevede attività ricreazionali e socializzanti che hanno l'obiettivo di stimolare le persone a farsi carico delle proprie condizioni problematiche partendo da risorse relazionali e competenze personali.

Il Drop-In Center è una struttura aperta di accoglienza e di ascolto che mira a facilitare il contatto con persone tossicodipendenti in modo non istituzionale e finalizzato ad incentivare e consolidare l’aggancio con i singoli e con i gruppi a bassa afferenza alle strutture socio-sanitarie, cioè a coloro che costituiscono il cosidetto “sommerso”. Lo scopo è quello di favorirne l’accesso, concretizzato in un aggancio stabile, in primo luogo agli interventi di prevenzione e, successivamente all’invio ai servizi.

Articolazione dell’intervento


L'intervento prevede la creazione di un punto di riferimento (drop-in center) per tutta la popolazione tossicodipendente o con problemi connessi con l'uso di sostanze, dove rivolgersi per qualsiasi bisogno e dove trovare informazioni, tutoraggio, interventi, accompagnamento, lettura del bisogno, ecc.

Le attività saranno:


  • Creazione di uno spazio in cui fornire informazioni corrette allo scopo di prevenire i rischi legati alla contrazione di malattie sessualmente trasmissibili (in particolare AIDS) e quelli legati al rischio di overdose.

  • Corsi di sopravvivenza dove acquisire di abilità preventive inerenti i rischi legati all’AIDS e all’overdose.

  • Favorire momenti aggregativi, ludici, espressivi e di confronto tra persone tossicodipendenti e operatori e tossicodipendenti stessi.

  • Interventi socio-assistenziali (pasti, igiene personale…..).

  • Colloqui e counselling.

  • Attività e laboratori artistico/relazionali.

  • Distribuzione di materiale di profilassi.

Nel 2008 sono stati inviati in mensa in media 24 persone a settimana per un totale di 9.163 pasti nell'arco dell'anno, sono state fatte 43 consulenze legali, 54 invii in lavanderia e 57 richieste di indumenti usati.

Sempre nel 2008 sono state distribuite 56.000 siringhe sterili.

E’ universalmente riconosciuto che la presenza di valide pratiche per la riduzione del danno contribuisce ad evitare ai tossicodipendenti una vasta serie di problemi, fra i quali la diffusione del contagio delle infezioni comunemente diffuse in tale tipo di popolazione, ivi compresa quella da HIV, nonché ogni altro problema connesso con la criminalizzazione dei comportamenti illegali, quali l’arresto e la carcerazione.
Dopo avere determinato tali benefici ai soggetti coinvolti, come conseguenza, le pratiche per la riduzione del danno risparmiano anche all’intera collettività danni incalcolabili e costi rilevanti, oltre a favorire in ogni comunità un clima di maggiore serenità e sicurezza.
Si può ben affermare che laddove le iniziative per la riduzione del danno non sono soltanto sulla carta ma si realizzano in atti concreti nei confronti della generalità dei soggetti che abusano di sostanze, siano questi inseriti in un programma terapeutico o meno, i problemi della tossicodipendenza, con il loro corollario di conseguenze, risultano sensibilmente ridimensionati.
In definitiva il concetto di Riduzione del danno prende atto di una realtà indiscutibile, e cioè che, quali che siano le misure di repressione, le politiche di riferimento o i programmi disponibili, per vari motivi che nessuno fino ad oggi è riuscito ad ovviare, un numero consistente di individui continuano ad assumere droghe che alterano lo stato dell’umore. E questo succede oggi, come del resto, è sempre successo nei tempi passati.
Le iniziative ed i programmi per la riduzione del danno, quindi, sono pratiche convenienti sia per i singoli individui sia per la società nel suo complesso sotto ogni aspetto, e le comunità dovrebbero impegnarsi per metterle in opera

.Il reperimento di un locale idoneo avviene in momento molto particolare della nostra città e in generale della nostra nazione: il periodo di crisi economica aumento in modo esponenziale la presenza sulla strada di italiani e stranieri che senza un lavoro perdono casa e relazioni familiari e entrano nel circuito dell'utilizzo delle sostanze. Stiamo assistendo infatti in questo periodo a un aumento delle richieste di prima assistenza come mensa e dormitorio e a un aumento dell'utenza straniera che sembrano essere soggetti più vulnerabili. Questa situazione si accompagna a una maggiore presenza trasversale delle sostanze nella società che rifacendosi alle leggi di mercato propone le droghe come altri beni di consumo, si assiste perciò a una maggiore diffusione delle sostanze e a un accesso precoce rispetto agli anni passati . Questi due fenomeni creano una situazione molto delicata che mette a rischio di abuso di sostanze larga parte della nostra città e espone i target più deboli, come le fasce povere e i giovani, in modo più elevato ai rischi legati all'abuso di sostanze (incidenti, risse, marginalità, solitudine..), senza dimentica re tra l'altro l'emergere di nuove dipendenze come il gioco d'azzardo, le sale bingo, le macchinette, internet ..

Per questi motivi un luogo di riferimento riconosciuto e riconoscibile nella nostra città, separato e differenziato dai formali servizi per la tossicodipendenza sarà importante per dare una risposta efficace a quella parte di popolazione che pur avendo un problema non si rivolge e non si rivolgerà presto a un servizio.

Gli obiettivi della struttura sono:

  • facilitare il contatto con le persone tossicodipendenti,

  • consolidare l'aggancio con i singoli e con i gruppi a bassa afferenza alle strutture socio-sanitarie,

  • consolidare sul territorio un'azione di prevenzione delle TD, della trasmissione del virus HIV e delle malattie a trasmissione sessuale,

  • affrontare le emergenze con strategie di riduzione del danno e con interventi tesi ad assicurare le essenziali condizioni di vita (mense, vestiti, pulizia personale, ospitalità notturna, consulenza legale),

  • tutela della salute, anche mediante la distribuzione di materiale di profilassi (siringhe sterili, narcan, profilattici, salviettine disinfettanti,ecc.),

  • indurre cambiamenti del comportamento tossicomanico, così da ridurre i rischi legati all'abus di sostanze (atteggiamenti aggressivi, microcriminalità, overdose, abbandono di siringhe usate,ecc.)

  • attuare un modello operativo che interagisca con diverse istanze, attuando e ridefinendo modalità operative di integrazione fra il programma dipendenze, dipartimento salute mentale, provincia, comuni, comunità, organizzazioni sindacali e imprenditoriali, volontariato, coop, sociali.

  • favorire l'emersione di risorse nascoste o dimenticate aumentando l'autostima dei singoli individui allo scopo di stimolare la motivazione al cambiamento.

  • monitorare le situazioni di rischio e di abuso sul nostro territorio.

  • diagnosi precoce di situazioni a rischio di dipendenza da sostanze.



Proprietà dell'articolo
creato: venerdì 5 giugno 2009
modificato: venerdì 5 giugno 2009