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LA FORMAZIONE NELLE DIPENDENZE PATOLOGICHE: UN PROCESSO IN EVOLUZIONE TRA COMPETENZE TECNICHE E PSICO-SOCIALI

Il recente Programma Regionale delle Dipendenze Patologiche riporta inoltre quanto segue.

I problemi da affrontare per programmare un catalogo della formazione per questo settore sono numerosi.

Sul piano dei contenuti si rileva che, rispetto ad altri settori del servizio sanitario, i professionisti del settore dipendenze patologiche si trovano ad operare in un contesto che può variare piuttosto rapidamente e che richiede pertanto aggiornamenti di carattere epidemiologico e sociologico; inoltre, il trattamento delle persone dipendenti da sostanze da una parte richiede conoscenze tecnico-professionali che possono essere ricondotte all’ambito “medicina basata sulle prove”, dall’altra necessita di competenze relazionali e di attitudine al lavoro di rete, che richiamano un approccio più “narrativo”. Va poi sottolineato come le competenze organizzativo-gestionali stiano diventando anche per questo settore sempre più importanti.

Sul piano dell’organizzazione dell’offerta attuale da parte delle agenzie formative, si segnala la carenza di corsi dedicati. Ad esempio, i medici del settore sono in possesso di specializzazioni di diversa natura (medicina interna, infettivologia, farmacologia, tossicologia clinica, psichiatria ecc...), specializzazioni che a volte non prevedono neppure un insegnamento specifico sulle dipendenze.


Lo sviluppo professionale delle professioni non mediche è fondamentale per il settore; all’interno dei servizi la figura del case manager diviene essenziale in un sistema che vuole evolvere dalla logica delle prestazioni a quella dei percorsi terapeutico/assistenziali.

Per quanto attiene le strutture private accreditate, si rileva la necessità di individuare percorsi formativi che vadano al di là dei corsi di riqualificazione regionale già attivati.

Per quanto attiene i servizi di prossimità si rileva l’esigenza di formazione di livello regionale per rafforzare e rendere omogenee alcune competenze indispensabili (lettura e comprensione del fenomeno nei territori, competenze relazionali e capacità di lavoro di rete).

In ultima analisi, la qualità di un processo formativo può identificarsi con il riconoscere e l'affrontare la tensione tra le aspettative di funzionalità (certamente utili ma limitate alla loro funzione) e l'attenzione al costruirsi di un'interpretazione e di un'esperienza personale professionale, che evolve sulla base di un rapporto tra il soggetto e i significati che danno senso al suo essere al lavoro in un contesto organizzativo. In questo caso infatti si parla di competenze e risorse psicosociali (legate all'essere e non tanto al sapere o al fare) che definiscono il come e non il che cosa di un agire professionale.

Tale prospettiva di lavoro, che con la formazione nelle Dipendenze Patologiche abbiamo cominciato a percorrere, ci sembra utile per lo sviluppo di una formazione ed una esperienza insieme individuale, di rete ed organizzativa.

 

Scheda pratica per "LA FORMAZIONE NELLE DIPENDENZE PATOLOGICHE: UN PROCESSO IN EVOLUZIONE TRA COMPETENZE TECNICHE E PSICO-SOCIALI"
Note Gianfranco Bruschi Ser.T. Valli Taro e Ceno viale Solferino, 37 Fornovo Taro (Pr) Tel. 0525-300454—9700403 Fax 0525 922034 - e-mail: gbruschi@ausl.pr.it
Proprietà dell'articolo
autore: Gianfranco Bruschi Ser.T. Valli Taro e Ceno
creato: venerdì 19 settembre 2008
modificato: venerdì 19 settembre 2008