Centro Congressi PAGANINI via Toscana 5/A Parma lunedì 16 Giugno 2008 ore 15.00- 18.30

LA SCUOLA E I SUOI SISTEMI

Restituzione degli interventi di promozione all'agio-prevenzione disagio svolti nelle scuole primarie e secondarie di primo grado nel Comune di Parma

Programmare e progettare interventi efficaci di prevenzione nell’area delle dipendenze richiede competenze tecniche e capacità di lettura dei sistemi, delle reti sociali e territoriali atte a riorganizzare il sistema di intervento e utilizzare al meglio le risorse a disposizione.

Da una ricerca effettuata dal Centro Studi dell'AUSL di Parma è emerso che tra i pazienti in carico al SerT :


  • il 10% ha abbandonato gli studi senza raggiungere il diploma di Scuola Media Inferiore;

  • il 60% è in possesso solo del diploma di Scuola Media Inferiore;

  • il 23% ha interrotto gli studi al raggiungimento del diploma di Scuola Media Superiore;

  • solo l'8% risulta in possesso di un diploma di Scuola Media Superiore.


L'analisi del fenomeno “disagio giovanile” e nello specifico, del “disagio scuola”, nonché dei dati riguardanti la dispersione scolastica (UNESCO, 1972; CM 275/94; CENSIS, 2003), confermano l'importanza di progetti di prevenzione. Una prevenzione, però, che si allontani sempre di più dalla vendita di saperi precostituiti da elargire ad una utenza che “non conosce e deve essere istruita” ma che, al contrario, si fondi sulla comunicazione, il confronto e lo scambio tra interlocutori che, essendo parte dello stesso processo, hanno tutti pari dignità: alunni (inclusi, a pieno titolo, quelli più in difficoltà, che incarnano e mettono in scena un disagio, il più delle volte, condiviso), docenti, famigliari, operatori socio-sanitari e psicologi scolastici.

Per questi motivi, già da alcuni anni, il Servizio per le Dipendenze Patologiche dell’AUSL di Parma rivolge la propria attenzione verso quei contesti (famiglia, scuola, territorio) in cui possono generarsi e svilupparsi problematiche inerenti lo sviluppo psico-sociale del bambino. In particolare, la consulenza in ambito scolastico si pone l’obiettivo di rilevare e affrontare il disagio vissuto a scuola; disagio che può esprimersi attraverso le dinamiche conflittuali del gruppo classe, ruotando spesso attorno ad alcuni bambini sintomatici, ma che può riguardare anche livelli di sistema più complessi (percezione di impotenza da parte degli insegnati; rapporti conflittuali tra scuola e altri contesti come la famiglia o i Servizi Socio Sanitari).

La consulenza ai docenti è finalizzata a favorire lo sviluppo di maggiori competenze da parte degli insegnanti stessi nella gestione di situazioni complesse emergenti nel gruppo classe e nel rapporto con le istituzioni esterne. Il significato che si vuole condividere con la scuola è quello di una co-costruzione di nuove letture e soluzioni possibili del problema, facendo leva sulle risorse presenti nel contesto, prima di introdurne nuove. In questo senso, quindi, lo psicologo, che entri in relazione con questo sistema, può mettere in discussione il processo di definizione delle regole del sistema stesso, esplicitando ed evidenziando le dinamiche che sono alla base delle difficoltà espresse da un singolo bambino e/o dall’intero gruppo classe e creando così insieme a loro le condizioni per il cambiamento.

Evitando una focalizzazione univoca sulle difficoltà del bambino si cerca di eludere il rischio di innescare una logica fondata sulla patologia e orientata alla riparazione; al contrario, in un’ottica di miglioramento della qualità di vita, l’attenzione viene rivolta ai docenti, agli alunni e a tutti gli interlocutori che a vario titolo, si interfacciano con la scuola stessa, in primis famigliari e operatori socio-sanitari, così da favorire un sistema di relazioni e una rete che sia in grado di auto-riorganizzarsi, sfruttando al meglio le proprie risorse e le proprie competenze.

Seguendo quanto emerso dalla valutazione, mediante questionario anonimo, degli insegnanti coinvolti nel progetto nell’anno 2005/06 si rilevano alcune importanti risultati conseguiti attraverso tale intervento nella scuole (12 elementari e 5 medie di Parma):

  • sembra migliorata la relazione tra insegnati e alunni;

  • migliorano i rapporti e la comunicazione tra colleghi;

  • aumenta il coinvolgimento delle famiglie;

  • si riducono le difficoltà nella presa di contatto e nella collaborazione con i Servizi Socio-Sanitari;

  • le situazioni problematiche segnalate dagli insegnati mostrano un significativo cambiamento in positivo;

  • aumenta la percezione del benessere.

Cercare di favorire la rottura del circolo vizioso del disagio significa di conseguenza, anche, creare una proficua collaborazione con tutte le risorse interne ed esterne che ruotano attorno al sistema scolastico, promuovere sinergie con altri progetti complementari e con colleghi che lavorano nella scuola e affiancare le famiglie nel percorso intrapreso. Come ben precisa Edgar Morin (La testa ben fatta) “il successo di un progetto dipende dall'energia, abilità ed entusiamo dei gruppi coinvolti, per questo è molto importante coinvolgere i diversi “attori” che fanno parte attivamente della crescita dei bambini stessi”.

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creato: lunedì 19 maggio 2008
modificato: mercoledì 11 giugno 2008